Wine Upon A Time: Trazzera

Pubblicato il: 12/07/2017Categorie: Wine upon a timeTags: , , ,

I termini siciliani del mondo dei campi e del vino hanno radici profonde e se siete interessati a scoprirle insieme a noi vi sorprenderete di quanto i modi di dire siciliani attualmente in uso sono veramente il risultato imprevedibile del lavoro del tempo sulla storia della Sicilia.
Oggi parleremo del termine trazzera, partendo dal passato della nostra amata Isola per giungere ai nostri giorni!

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Cosa erano le trazzere in Sicilia

Le trazzere erano tracciati battuti sistemati come meglio si poteva, con ciottoli o qualche lastra di pietra, che permettevano la transumanza degli animali e collegavano tra loro i primi centri abitati che si andavano costituendo in Sicilia in epoca preistorica, nel III-II millennio a.C.
Queste antichissime vie armentizie per il transito di greggi e mandrie, nonché principali strade pubbliche tra città e paesi, diventano regie trazzere nel XIII secolo con l’avvento al potere nel regno di Sicilia di Federico II di Svevia che le rende percorsi regolamentati facenti parte del demanio.

Cosa resta delle vere trazzere di una volta?

Oggi delle regie trazzere rimane ben poco: con il passare del tempo la sempre più evidente riduzione delle attività pastorali e la perdita di funzione, hanno favorito il loro progressivo restringimento e la perdita delle tracce.
Sono state quindi trasformate in carrozzabili per le automobili, asfaltate, spesso soggette ad abusi di ogni tipo: chiuse, edificate, coltivate.

Trazzera nel parlato presente

Nel dialetto siciliano dei nostri giorni quando una strada è accidentata, non è ben asfaltata, è difficile da percorrere e per farlo in sicurezza è preferibile diminuire la velocità dell’automobile si usa dire “quella strada è una trazzera.

Il dizionario Treccani descrive il termine trazzera così:
“In Sicilia, via che attraversa i campi e serve al passaggio degli armenti”.
“Lo hanno trovato morto sulla trazzera che va a Rampinzeri, con dodici ῾lupare’ nella schiena” (Tomasi di Lampedusa)

Se questo post vi è piaciuto e volete continuare con noi la scoperta di un patrimonio culturale siciliano immenso ma poco conosciuto seguite la rubrica Wine Upon A Time del nostro blog!
A presto!

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